Inediti
ARIANNA VARTOLO
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Ha radici in giorni ferini
questo Giglio bianco – bianco che tutto
contiene e rende intero; ha spina
dorsale nel Sole; genesi e frutto
sacrale. Questo Giglio ha voce
di mago e di custode eletto e parla
del miracolo nella luce.
Rimane di lui un perlare latteo
teso a nutrire – senza fine.
***
Fu quando la Morte si vide
in una miniatura medievale
– dove si era perdutamente
innamorata della Vita – che si
guardò, poi, nel palmo della
mano: comprese come l’Assoluto
avesse tenuto in cura di
disegnare le proprie stelle. Lì.
***
Scoperto – vengo.
Niente voglio,
se non di
te il blu
caldo; e la notte
fuori e dentro
il vino.
***
«Memento: quel che sia ricevuto
in dono, non venga dimenticato».
E questo l’acqua ti avrebbe ancora – per
molto – fatto capire; ché nulla è
integro senza alt(r)o in cui fluire.
Arianna Vartolo è nata nel 1998 a Roma, dove vive. Studia Lettere moderne all’Università La Sapienza di Roma. L’aiuto a non morire (Cultura e Dintorni Editore, 2019) è la sua opera prima in versi. Compare anche nell’antologia Abitare la parola: poeti nati negli anni Novanta per Giuliano Ladolfi editore (2019).
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Immagine di copertina: Edward Coley Burne-Jones, The Pilgrim in the Garden or The Heart of the Rose, 1874-1876
10/02/2021