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Inediti

RAIMONDO IEMMA

***


Se appena un albero vacilla scrivi

una poesia, ma se tutti

gli alberi del mondo tremassero

all’unisono, d’imperio, minacciando

di crollarsi addosso e di svelare

le proprie radici al cielo, furiose

e animate dall’angelo come

tenaglie dapprima rapprese e ora

lancinanti nulla più potresti

e un sentimento di natura ti farebbe

muto e abbandonato dal linguaggio.



***


Dettano in sogno una nuova moneta

e tutti i quarti d’ora traditi

si adunano come mosci pungiglioni

conficcati nel macigno. In un taxi

scintillano i neon sul guidatore

che racconta la bonifica del solaio

della casa che ha ricevuto in eredità

e che gli ha causato grane. E percorsa

speditamente la corsia preferenziale

si infila con me nell’imbuto del tunnel

e volge lo sguardo al sudiciume sulla volta

come alla mappa stellare che un antenato

vide nell’incerto crepuscolo di Delfi.



***


Speciali i sassi del lido stregato,

speciali i segni, speciale il passato remoto.

Nera la domanda, come il nero

che fluisce dalle mani di un ragazzo

nei tardi pomeriggi del lavabo e scende.

Speciale l’acume dei soggetti,

speciale esserci. Un prato

custodito da un anello di rilievi

sul ciglio dei suoi laghi inspira,

espira, nei tramonti avvenuti.




Raimondo Iemma è nato nel 1982 a Torino. Il suo più recente libro di poesia è Nuovi misteri (Interlinea, 2022). Un suo testo dal titolo La settimana bianca figura nel Quattordicesimo quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2019).



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Fotografia © Bernard Faucon


04/04/2024

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