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E a tavola viene una luce azzurra
sul tardi e poi si aprono
le pareti a fiore: diminuisce
il palmo della notte.
È così lunga l’estate.
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Buttati sui letti trascorriamo
il resto della notte. Lo sentite
questo caldo incastrato negli omeri?
Finché dura,
avremo lo stesso volto.
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Ho come natura un disegno
breve, che tracolla, diventa
rovina e non ha nessuno stile. Ho, hai
visto allungarsi le unghie
bruciare i millenni trascorsi
di foglie –
qui solo ti perdi nei loro
movimenti d’ombra, ultimi segni
che non si equivalgono.
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Viene da ogni forma nera del mondo
uno specchio, per il sigillo
delle cose. Mi abbandono. La
narice dilatata. Ho sepolto viaggi, appuntamenti
di unico rintocco –
questi sono gli esiti: alcune fioriture.
Luca Veronese è nato a Bari nel 1990. Vive a Berlino, dove si occupa di poesia e arti visive. Corpo fuori campo (minima, 2023) è il suo primo libro.
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Fotografia © Jan Groover
08/11/2023