IL MONTE MORIAH
Hanno la risata negli occhi, i ragazzi sul monte, rispondono al nome di Isacco, o d’Ismaele. E che serietà nelle pupille: hanno visto il coltello, il gesto pazzo e paterno, la lama alzata sui loro musetti di agnelli. Sono la prova che un angelo è disceso, che una mano ha lasciato la presa. I figli sono unici – per Dio, ancor più che per i loro padri.
AL MURO OCCIDENTALE (1)
Il muro è alla verticale dei tempi, ma i piani sono inversi. Se il mondo è a squadra, è che un povero ha pregato. L’issopo s’infoltisce sopra le nostre teste, i nostri piedi trasaliscono accanto ai sandali: Dio non è di marmo, risponde, fiammeggiante, all’incrocio delle pietre, nell’interstizio delle parole.
POLLINE
Polline, tutto è polline, nei giorni di aprile in Israele; polline, tutto è polline, negli stessi giorni in Palestina. È uno sciame sulle colline, un esodo di stame in gineceo. Il muro, il filo spinato, la cupola d’acciaio non possono farci nulla: qua e là, gli ulivi sono fecondati.
A BAKA, SULLA PISTA CICLABILE
Cantava pedalando, la bambina di dietro, che le stringeva i fianchi, tutta all’ascolto dei vocalizzi della mamma. Lei gli cantava già, quando era davanti, gonfiandole la pancia e i seni con la sua vita crescente. Il suo grido alla nascita: un’ovazione e trilli stridenti. Dio qui è levatrice: fin da Miriam, attraversato il mare, le donne intonano le arie che tutti riprendono.
Jean-Pierre Sonnet, nato a Lovanio (Belgio) nel 1955, è sacerdote nella Compagnia di Gesù. Poeta e biblista, insegna esegesi dell’Antico Testamento all’Università Gregoriana e poesia ebraica al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Fra le sue raccolte di poesia si segnalano: Il canto del viaggio. Camminare con la Bibbia in mano (Qiquajon, 2009), La scorciatoia divina. Poemi del corpo (Ancora, 2013), Il Messia alle porte di Roma (Effatà, 2018). Le prose qui pubblicate sono tratte da La città dove ogni uomo è nato (trad. di C. Albarello, Marietti1820, 2023).
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Immagine di copertina: Andrea Mantegna, Orazione nell’orto, 1456-59
11/04/2024