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Gli occhi di Vito sono imperscrutabili,
come il suicidio. Non bastano i miei occhi.
Non basta la luce per penetrarvi.
Pare che di notte spaventi i lupi
con un grido o sparando qualche colpo.
Conosco appena la sua voce, un suono
di bar, l’accento di un dialetto attiguo.
Fa buio un uomo solo
perché Amore nasconde.
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I crani assottigliati delle suore.
Tutto bianco. Sensitivo, tagliente.
Mio solo viso. Il fuoco era un cammino
di piatti e scodelle. Riso, minestra.
La palma fittizia del refettorio.
Romana, Rubina, Maura, Pierangela.
Ridi. Figlie di Gesù che non sanno.
Ridi di tutti quelli che non sanno.
Galline tonde, ancheggianti, ballando.
Era così Cenerina, una lingua
di vento da mercato. Con un taglio
di mano, liquidava il mondo. Vetri
verdi, giardino rosa, vecchia giostra
di ferro e di albicocca. Giovinezza
davvero eterna. Feci l’esperienza
della nascita e di una volta sola.
***
Ciò che sono non può essere parlato,
per intero. Non posso farne voce.
Mi volto in due parole, tra colonne
mentali e mute di deportazione.
C’è una felicità di cani che unge
le mani impietrite dei vecchi. Piove.
Sta per piovere forte. Si è ingrigito,
tra le malve dei tuguri, lo sguardo
dei bambini che urlano bekos: pane.
Nel grigio scalcinato delle foglie,
stanco, mi slaccio le scarpe, cammino.

Alfonso Guida (1973) vive a San Mauro Forte, in provincia di Matera. Ha pubblicato, tra l’altro, Il dono dell’occhio (Poiesis, 2011), Irpinia (Poiesis, 2012), L’acqua al cervello è una foglia (LietoColle, 2014; Edizioni dello Straniero, 2023), Poesie per Tiziana (Il Ponte del Sale, 2015), Luogo del sigillo (Fallone, 2017), Conversari (’round midnight, 2021), Anfora clandestina (Dante & Descartes, 2024), La farragine (Casa del Libro, 2025 – collana “Due Mari” a cura di Barbara Gortan) e Diario di un autodidatta (Guanda, 2025).
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Fotografia © Harry Gruyaert
06/03/2025
