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Il ginkgo s’è fatto d’oro: natura
di sonni e risvegli. Inizia a correre
la ragazza si toglie gli orecchini
respira l’argine l’autunno flette
la nuca:
entrò nel suo campo visivo
prima un transito obliquo
riapparve, si fermò. Prese dimora.
PRIMO TEMPO PER IL COMMIATO
Io vivo sull’altra riva del fiume
ora. Sto, non come tu stai – ai piedi
verdi della collina
il ponte di pietra antica, anche il ponte
– che ci portava i sabati
di festa, le bancarelle vanesie –
è crollato. l’amore non ha peso
– dicevi – ha il passo lieve della foglia
ma il ponte è crollato. Senza motivo
non l’alluvione o la frana, il sisma
si è dissolto così,
svaporato come fosse un covone
di fieno offerto alla tempesta, al lampo
come la luce d’un qualsiasi vespro.
Così, come un improvviso niente
un respiro, la vita
***
Aveva l’occhio il compito suo certo
(socchiuso, semiaperto o spalancato):
l’esaminare nudo stelle
di sesta e di settima grandezza
è lì la linea che flette il visibile
al nascosto, e al nero
la ritrosia dei fuochi
Alfredo Rienzi (1959) vive dall’infanzia nel Torinese. È autore di diversi volumi di poesia, da Contemplando segni (in 7 poeti del Premio Montale, prefazione di Maria Luisa Spaziani, Scheiwiller, 1993 – Premio Montale 1992) a Sull’improvviso (prefazione di Maurizio Cucchi, Arcipelago itaca, 2021 – Premio InediTO-Colline di Torino). Alcuni volumi – Oltrelinee (Dell’Orso, 1994), Simmetrie (Joker, 2000) e Custodi ed invasori (Mimesis-Hebenon, 2005) – sono in parte confluiti ne La parola postuma. Antologia e inediti (puntoacapo, 2011). Nel 2015 ha pubblicato Notizie dal 72° parallelo (Joker) e nel 2019 Partenze e promesse. Presagi (puntoacapo). Gestisce il lit-blog «Di sesta e di settima grandezza – Avvistamenti di poesia».
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Fotografia © Alec Soth
30/05/2024