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SEGNALIBRI

EMILIO RENTOCCHINI

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LINGUA MADRE. OTTAVE 1994-2019

Quodlibet, 2022, pp. 352, € 22,00

Già la prima edizione delle Ottave di Emilio Rentocchini (Garzanti, 2001) ebbe grande apprezzamento; ora, il volume recentemente pubblicato raccoglie 300 ottave composte ciascuna in una doppia versione che viene presentata con testo a fronte: sassuolese – la ‘lingua madre’ del titolo, sentita talora come ‘lingua matrigna’ – e italiano. Della forma metrica chiusa tipica dei poemi cavallereschi, epici e narrativi tra cui l’Orlando furioso, Rentocchini fa un uso del tutto nuovo e peculiare: ogni ottava è una lirica a sé, e con apparente paradosso la costrizione formale degli otto endecasillabi rimati (ABABABCC) si trasforma, per il poeta nato a Sassuolo nel 1949, in massima libertà espressiva. Lingua madre esce nella collana di poesia bilingue di Quodlibet – Ardilut, con rimando al Pasolini dei versi friulani – curata da Giorgio Agamben, che ne firma anche la prefazione. 

COSIMO ORTESTA

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TUTTE LE POESIE

Argolibri, 2022, pp. 375, € 18,00

Ritenuto dal critico Andrea Cortellessa «il miglior poeta della sua generazione», ovvero di quella degli autori nati tra lo scoppio della seconda guerra mondiale e i primissimi anni ’50, Cosimo Ortesta (1939-2019) è stata una figura appartata ma imprescindibile del secondo Novecento italiano, mai sottrattasi al confronto con una tradizione europea che va dal Barocco a Mallarmé, da Frost e Auden a Beckett e Valéry. La sua opera poetica – qui per la prima volta proposta nella sua totalità – si disegna come un’esperienza estrema della parola, una visione che attraversa il proprio spazio esistenziale radendolo con la lama di una luce affilata e implacabile, in una lingua che egli stesso giudicò ‘omicida’. 

BIANCAMARIA FRABOTTA

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NESSUNO VEDA NESSUNO

Mondadori, 2022, pp. 136, € 15,00

A un mese di distanza dalla morte dell’autrice – che Amelia Rosselli definì «poeta, femminista, docente universitaria, critica militante» – l’ultimo libro di Biancamaria Frabotta giunge a integrarne l’opera in versi, raccolta nel 2018 sempre nello Specchio mondadoriano sotto il titolo Tutte le poesie 1971-2017. Una sorta di poema di ampio respiro, ricco di corrispondenze interne, «tra senso di precarietà e insieme di turbata adesione all’esistere» (Maurizio Cucchi). Il tono è maturo, ironico e riflessivo, e tuttavia all’improvviso «ti sarà concessa l’opportunità / di ornare la tua casa con l’ulivo benedetto della passione».

ROBERT FROST

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FUOCO E GHIACCIO. POESIE

a cura di Ottavio Fatica, trad. di Silvia Bre, Adelphi, 2022, pp. 547, € 30,00 

Vincitore di quattro Pulitzer (un record), candidato ben 31 volte al Nobel per la letteratura, Robert Frost è di certo uno dei poeti più rappresentativi e acclamati del Novecento americano, poco noto in Italia nonostante la traduzione di Giovanni Giudici (Conoscenza della notte e altre poesie, 1965). Oggi, a un secolo esatto dalla stesura del capolavoro New Hampshire (che gli spalancò le porte della celebrità), Adelphi pubblica la prima rilevante antologia tradotta da Silvia Bre. In evidente contrasto rispetto allo sperimentalismo modernista (e prettamente urbano) di quegli anni, Frost – non a caso ritenuto il prosecutore di Wordsworth – propone una poesia gremita di boschi e ruscelli, equilibrata e solo apparentemente semplice, pregna di un’ambiguità tale da contenere in sé vitalismo e angoscia, fuoco e ghiaccio.

FUAD RIFKA

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L'ULTIMA PAROLA SUL PANE

a cura di Rossana Abis e Franca Mancinelli, AnimaMundi, 2022, pp. 72, € 13,00 

«La poesia è come il pane: semplice e sacra». Tra i maggiori innovatori della grande tradizione lirica araba, il siriano Fuad Rifka (1930-2011) ci ha lasciato versi tanto scarni quanto colmi di una saggezza peculiare, in bilico tra filosofia e misticismo. La sua è un’opera «di raffinata povertà, scintillante di immagini in corsa rapida di verso in verso e gonfia di pensiero sfilacciato come nuvole dai venti rossi di sabbia, in cerca di una libertà strofica e metrica». Pubblicato per la prima volta nel 2008 dalle Edizioni del Leone, e ora riproposto da AnimaMundi nella collana “Cantus firmus”, L’ultima parola sul pane è l’unico libro di Rifka attualmente disponibile in traduzione italiana.        

SILVIA BRE

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LE CAMPANE

Einaudi, 2022, pp. 72, € 10,00

«Da qui si scorge la belva che esiste per sparire / e guarda in verticale, riempie di salti, di verbo / il frammezzo tra sole e terra». Poetessa apprezzatissima ed eccellente traduttrice, Silvia Bre si caratterizza – e questa, che è la sua sesta raccolta di versi, vale come conferma – per una voce della semioscurità, tesa tra l’avvenire e l’autonegazione, all’inseguimento costante di un suono paradossalmente doppio e bilanciato, ambiguo eppure in controllo, che si colloca nel tempo e che dal tempo vuole sottrarsi «come le stelle contro il loro buio / in pace / dentro una differenza che uguaglia // la parte per il nulla».

EUGENIO MONTALE, SERGIO SOLMI

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CIÒ CHE È NOSTRO NON CI SARÀ TOLTO MAI. CARTEGGIO 1918-1980

a cura di Francesca DAlessandro, Quodlibet, 2021, pp. LXXVII-706, € 60,00 

Recentemente pubblicata da Quodlibet a cura di Francesca D’Alessandro, l’edizione del carteggio Montale-Solmi offre agli appassionati di poesia e critica letteraria l’opportunità di seguire dall’interno un colloquio che si snoda lungo oltre sei decenni, dalla prima giovinezza alla morte dei due illustri protagonisti, amici pressoché coetanei spentisi a solo un mese di distanza, nell’autunno 1981. Alle 338 lettere in gran parte inedite si aggiungono un’appendice di Prose inedite e ritrovate datate 1925-1935 e un ampio sistema di note e indici che suggerisce nessi tra opere (gli Ossi di seppia nella prima e seconda edizione), riviste e figure del Novecento europeo (fra gli altri Joyce, Valery Larbaud, T.S. Eliot).

OSIP MANDEL’ŠTAM

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QUADERNI DI MOSCA

a cura di Pina Napolitano e Raissa Raskina, Einaudi, 2021, pp. 344, € 16,50

I Quaderni di Mosca aprono la seconda parte della stagione poetica di Mandel’štam, in cui gli argomenti a lui cari un tempo cedono – come ha ben scritto Brodskij – «al ‘tema’ del puro orrore esistenziale e a una tremenda accelerazione spirituale». Oggi, grazie alle belle traduzioni di Pina Napolitano e Raissa Raskina, possiamo addentrarci in quella irripetibile esperienza: Mandel’štam rilegge e insieme riscrive liricamente il paesaggio armeno, la ribellione al regime stalinista, gli incantamenti per lingue come l’italiano e il tedesco, la tragica persecuzione e la morte. Un libro consigliato a chiunque ami la poesia.

ILYA KAMINSKY

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REPUBBLICA SORDA

trad. di Giorgia Sensi, La nave di Teseo, 2021, pp. 176, € 17,00

«Come può un poeta rendere visibile il silenzio? In che modo può illustrare – e illuminare – la nostra sordità collettiva?». Ilya Kaminsky (1977) è nato in Ucraina, ma ha dovuto presto emigrare negli USA per sottrarsi all’antisemitismo sovietico. Il suo pluripremiato Repubblica sorda narra di una città immaginaria, Vasenka, scossa dalle proteste. Dopo l’assassinio di un ragazzo sordo da parte dei soldati, tutti perdono l’udito («Nelle orecchie della città, cade la neve»); eppure quell’urgenza di comunicare non si placa e una (umbratile, metaforica) lingua dei segni diventa potente mezzo di resistenza e di speranza: «Io non sento spari, / ma vedo uccelli schizzar via sui cortili delle periferie. / Come splende il cielo».  

PIER PAOLO PASOLINI

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LE LETTERE

Nuova edizione a cura di Antonella Giordano e Nico Naldini, Garzanti, 2021, pp. 1552, € 57,00 

Il monumentale volume edito da Garzanti nel centenario della nascita di Pasolini ne raccoglie per la prima volta l’epistolario in forma completa. Anni di ricerche in archivi di fondazioni, biblioteche e istituti culturali, uniti a contatti con i destinatari delle missive o i loro eredi, accrescono il corpus già noto di oltre trecento lettere inedite – si segnalano quelle indirizzate a Volponi, Elsa Morante, Contini, Ungaretti, Attilio Bertolucci, Bassani, Scheiwiller. Nel suo insieme la raccolta si presenta tuttavia «senza privilegio di destinatari» e (scrive Nico Naldini, con Antonella Giordano curatore del lavoro e mancato poco prima della sua conclusione) «il montaggio finale delle varie voci», «di ambienti, di climi, di situazioni alcune espresse altre taciute ma intraviste» dà vita a un’autobiografia a tutto tondo di Pasolini poeta, intellettuale, regista, uomo.  

BEPPE SALVIA

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CUORE

a cura di Sabrina Stroppa, Interno Poesia, 2021, pp. 208, € 12,00

«È quasi primavera, io dipingo / già fuori sul terrazzo [...] Io dipingo / la sera quando i tormenti più vivi / accendono il cielo e bruciano il cuore, / e all’alba quando già nulla è la vita». Con Cuore Interno Poesia recupera meritoriamente uno dei libri più interessanti e singolari dei nostri anni Ottanta e una voce, quella di Beppe Salvia, unica, riconoscibile, attenta alla tradizione eppure sempre giovane, fresca. Leggere Cuore ci permette di cogliere i «bellissimi doni» di un autore che, nonostante la morte prematura, ha saputo mostrarci attraverso la poesia «nella vita un’altra vita, eterna».

SEAMUS HEANEY

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UNA PORTA SUL BUIO

trad. di Roberto Mussapi, Guanda, 2021, pp. 112, € 11,00

Apparsa nel 1969, Una porta sul buio è la seconda raccolta di versi del premio Nobel Seamus Heaney, da molti considerato «il più importante poeta irlandese dopo Yeats». Cantore delle epifanie, dei piccoli «miracoli di tutti i giorni», si è sempre distinto per la dinamica concretezza del suo linguaggio, già splendidamente palese in quest’opera che ne descrive l’educazione rurale (lui nato in una fattoria) e il rapporto tra la personale vocazione comunicativa e il mondo taciturno dei genitori: «Quando non hai più niente da dire, guida / per un giorno intorno alla penisola. / Il cielo è alto come su una pista di decollo, / la terra non ha segnali: non c’è arrivo // ma un attraversamento».

AA.VV. 

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LIRICI GRECI

a cura di Daniele Ventre, trad. di Ezio Savino, Crocetti, 2021, pp. 784, € 35,00

Da Archiloco a Ipponatte, da Saffo ad Alceo, da Mimnermo a Senofane, passando per voci minori e frammenti di attribuzione incerta, Lirici greci – in questo nuovo volume edito da Crocetti, filologicamente e criticamente aggiornato, corredato di puntualissimi commenti e introduzioni ai singoli poeti – fornisce una panoramica completa su questa esperienza essenziale, fondativa dell’espressione umana. Le traduzioni di Ezio Savino sono «capolavori assoluti della lingua italiana», cui il grande grecista «ha lavorato per molti anni, fino all'ultimo dei suoi giorni».

CHRISTINA ROSSETTI

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IL MERCATO DEI FOLLETTI

trad. di Marta Fabiani, SE, 2021, pp. 78, € 12,00

Pubblicato nel 1862, Il mercato dei folletti è senz’altro il testo più emblematico e controverso di Christina Rossetti, sorella del celebre pittore preraffaellita Dante Gabriel. Allegoria del peccato e della redenzione dispiegata attraverso le figure delle due sorelline Laura e Lizzie, l’opera – per lungo tempo erroneamente letta in chiave infantilistica o erotica – ha segnato l’esordio poetico della britannica («religiosissima ma precocemente moderna, vittoriana modello ma indipendente e intellettuale»), dimostrandone il virtuosismo tecnico nonché la «fondamentale innocenza priva di moralismi».

GIORGIO BASSANI

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POESIE COMPLETE

a cura di Anna Dolfi, Feltrinelli, 2021, pp. 672, € 35,00

È qui offerto – insieme a un vasto apparato di note e commenti – l’intero corpus lirico di una delle voci più originali e autentiche del secondo Novecento italiano: dalle poesie in rima degli anni giovanili a quelle in forma di epitaffio successive a Il romanzo di Ferrara. Sono versi potenti, variegati per toni e temi, che dischiudono mondi contadini e cittadini, inquietudini, memorie e frammenti di storia collettiva: «il consistere del minimo, del pressoché inesistente, accanto al sublime, mi fa sperare d’avere scritto dei libri che, in qualche modo, abbiano a che fare con la vita, con la vita nella sua realtà, e quindi con la poesia».

FRANCESCO SCARABICCHI

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LA FIGLIA CHE NON PIANGE

Einaudi, 2021, pp. 160, € 13,00

Con un titolo che omaggia Sereni, esce per Einaudi questa raccolta postuma di Francesco Scarabicchi, che ci ha da poco lasciati. Una poesia segnata dalla morte del padre ma che qui diventa debitrice di vite, nomi e ricordi – irta com’è di dediche, eserghi e acrostici – e che conduce un’arringa inesausta contro il tempo che non resta eppure ci persegue: «Identico a se stesso si ripete / il racconto degli uomini che vanno, / in quel perdersi confuso lungo gli anni».

ADELELMO RUGGIERI

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LA CITTÀ LONTANA. POESIE 1993-2009

a cura di Massimo Gezzi, Marcos y Marcos, 2021, pp. 240, € 20,00

Il marchigiano Adelelmo Ruggieri esordisce quasi cinquantenne – «dopo una lunghissima incubazione» – con La città lontana (peQuod, 2003), manifestando una voce già personalissima, nuda, composta, colma di un’umanità avversa a ogni approssimazione o pretesa intellettualistica. Il poeta «non capisce il mondo e non enuncia alcuna verità: lo percorre, lo osserva, lo cammina». Ora, a distanza di diciott’anni, Marcos y Marcos sceglie di ripubblicare la raccolta – assieme alle successive Vieni presto domaniSemprevivi (peQuod, 2006 e 2009) – per offrirne al lettore lo sguardo ‘laterale’, mite, che all’Io antepone lucidamente l’Altro.         

RAYMOND CARVER 

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TUTTE LE POESIE

trad. di Riccardo Duranti e Francesco Durante, Minimum Fax, 2021, 2 voll., pp. 1204, € 30,00

Raymond Carver è universalmente riconosciuto come «il maestro del racconto americano moderno» (Daily Telegraph) ma è nella poesia – l’«altra musa» infaticabile – che va rintracciato il fondamento stesso della sua ispirazione; e a ben vedere il poeta non differisce dal narratore. I temi ricorrono, così come l’asciutta luminosità dello stile e lo sguardo al contempo ingenuo e consapevole. Quest’edizione in doppio volume raccoglie tutti i versi composti nel corso della sua vita. Un dono grande per gli estimatori di un autore che può già definirsi un classico: «E hai ottenuto quello che / volevi da questa vita, nonostante tutto? / Sì. / E cos’è che volevi? / Potermi dire amato, sentirmi / amato sulla terra».

GIORGIO AGAMBEN

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LA FOLLIA DI HÖLDERLIN

Einaudi, 2021, pp. 248, € 20,00

L’ultimo lavoro di Agamben analizza la seconda metà della vita di Hölderlin, quella in cui il grande poeta – per dirla con Walser – «ritenne consigliabile, cioè pieno di tatto, perdere la ragione». Un libro importante, che ci aiuta a comprendere come la poesia e l’esistenza stessa dell’ultimo Hölderlin siano connesse alle profonde riflessioni filosofiche e letterarie che il poeta aveva maturato prima della follia. Il concetto di «vita abitante» delineato da Agamben trova piena espressione nella vita poetica di Hölderlin: «la sorte che ci è stata assegnata è fallire – in ogni arte e studio e innanzitutto nella casta arte di vivere».

PIERO BIGONGIARI

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L’ENIGMA INNAMORATO (ANTOLOGIA 1933-1997)

a cura di Paolo Fabrizio Iacuzzi, Vallecchi, 2021, pp. 224, € 18,00

Rinasce a Firenze l’editore Vallecchi, inaugurando con un’antologia di Piero Bigongiari la collana “Vallecchi Poesia”. Un doppio regalo per il lettore, introdotto con amore filiale da Milo De Angelis. E come la donna de La tempesta (uno dei suoi testi più famosi) anche la poesia metamorfica di Bigongiari, che «passa continuamente dal pensiero alla fiaba, dallo stupore immobile all’accumulo forsennato» senza mai risolvere i conflitti o conciliare gli opposti, «trova il filo da seguire / per non morire restando se stessa».

DANTE ALIGHIERI

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IL FIORE – DETTO D’AMORE

a cura di Luca Carlo Rossi, Mondadori, 2021 (2a ed.), pp. 336, € 10,00

In occasione dell’anno dantesco, Mondadori dà alla luce la nuova edizione aggiornata di due opere attribuite da diversi critici illustri al sommo poeta, Il Fiore e il Detto d’amore. Entrambi i testi, ispirati al Roman de la Rose, documentano l’apprendistato poetico di un giovane genio incline allo sperimentalismo. Se nella corona di sonetti del Fiore Dante adotta lo stile comico-parodistico, con un formidabile lavoro sulla lingua (una sorta di rutilante franco-toscano), nel Detto è il virtuosismo metrico-stilistico a colpire il lettore, con la rima ricca e insieme equivoca che impreziosisce i settenari del poemetto. 

RON PADGETT

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NON PRATICARE IL CANNIBALISMO

a cura di Paola Del Zoppo e Cristina Consiglio, trad. di Riccardo Frolloni, Del Vecchio, 2020, pp. 366, € 19,00

Superando il falso alibi della poesia che teme la chiarezza, Ron Padgett – in questa raccolta che ne ripercorre gli ultimi venti anni di scrittura – ci restituisce un’America ‘normale’, spogliata di quel gigantismo giunto a noi attraverso la finzione cinematografica. Le poesie di Padgett testimoniano «l’ineluttabile gentilezza e brutalità del mondo», sottolineando come la centralità dell’uomo si manifesti nella quotidianità dei dettagli e delle storie, anche se assurde. L’autenticità del poeta nato in Oklahoma e il suo senso lirico aprono a una relazione col lettore, che viene invitato a una «lettura creativa che illumini la possibilità di una perduta aderenza a se stessi». 

PAUL CELAN

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L’ANTOLOGIA ITALIANA

a cura di Dario Borso, Nottetempo, 2020, pp. 228, € 12,00

Questa preziosa raccolta comprende le 48 poesie che Paul Celan aveva selezionato per i lettori italiani nel 1964. Il volume, che doveva essere pubblicato da Mondadori, non venne mai alla luce. A ricostruire la curiosa storia editoriale dell’antologia è nell’introduzione il curatore Dario Borso, autore tra l’altro del pregevole Celan in Italia. Storia e critica di una ricezione (Prospero Editore, 2020). La traduzione di Borso restituisce con precisione la vera natura della poesia celaniana, aliena da qualsiasi intento classicheggiante e alla tenace ricerca della parola concreta, la «parola purpurea che cantammo / sopra la spina, / oltre». 

CEES NOOTEBOOM

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ADDIO

trad. di Fulvio Ferrari, Iperborea, 2020, pp. 96, € 11,00

Un uomo esce nel suo giardino e si chiede: «la fine della fine, cosa poteva essere?». Presto gli tornano in mente gli anni della guerra, le schiene dei soldati nell’ora della sconfitta. È con queste immagini che Nooteboom ci immerge nello straordinario viaggio di Addio. Un capolavoro segnato dalla pandemia, popolato da figure che affollano la coscienza del poeta come un «carnevale // dell’angoscia». Il grande mistero della vita strappa al silenzio versi memorabili: «Tante strade / ho percorso, sempre in cerca di qualcosa / che doveva trovarsi più lontano, che quando / infine scorgevo svaniva come un miraggio // o appariva come poesia».

GEORG TRAKL

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QUARANTA POESIE

a cura di Dario Borso, Giometti & Antonello, 2020, pp. 144, € 22,00

Selezionate da Antonio Porta nel 1989, anno della sua morte, le Quaranta poesie di Trakl trovano finalmente un traduttore all’altezza del non facile compito, Dario Borso, e una casa editrice come Giometti & Antonello brava nel riproporre i grandi del Novecento. Ottimo il lavoro di Borso, che nell’introduzione ci mostra l’innegabile influenza del tardo Hölderlin sulla poesia trakliana, e i rapporti di Celan con quest’ultima. Un eguale apprezzamento va alla traduzione, che accanto a quella di Carifi in Canto del dipartito e altre poesie (Le Lettere, 1992) ci sembra la migliore resa in italiano di Trakl degli ultimi decenni.

LOUISE GLÜCK

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L’IRIS SELVATICO

trad. di Massimo Bacigalupo, Il Saggiatore, 2020, pp. 158, € 14,00

Vincitore del Pulitzer nel 1993, L’iris selvatico è il settimo libro di poesie del premio Nobel Louise Glück. Ci troviamo in un lussureggiante e metaforico giardino del Vermont, dove – con parole semplici, consuete, eppure sostenute da un tono non di rado ieratico, classicheggiante, certamente coraggioso – l’autrice monologa o dialoga con i fiori che accudisce («Non m’importa / quante estati vivo per ritornare: in quest’unica estate siamo entrati nell’eternità») su questioni esistenziali e metafisiche, alla presenza/assenza di un dio («Eppure la tua voce mi raggiunge sempre. / E io rispondo costantemente»).

ELISA BIAGINI

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FILAMENTI

Einaudi, 2020, pp. 96, € 10,00

«In quell’aprirmi al / mondo c’è il tuo / viso e il taglio / che mi ha fatta / sola». Filamenti, ultima raccolta della fiorentina Elisa Biagini, si caratterizza per un’evidente tensione dialogica, necessaria alla ri-conoscenza di sé nell’altro, nello spazio in cui «si annoda lo slacciato» e la parola «brucia / in questo suo alternarsi / di corrente». Una scrittura asciutta, densa e precisa, memore della lezione celaniana (e non a caso il titolo rimanda a Fadensonnen), dove la lingua pare – ottimisticamente – ancora in grado di vivificare il tessuto biografico del poeta.        

VIVIAN LAMARQUE

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IL SIGNORE D’ORO

Crocetti, 2020, pp. 96, € 11,00

Pubblicato per la prima volta nel 1986, Il signore d’oro torna nelle librerie a ricordarci quanto singolare sia stata – e sia – l’avventura poetica di Vivian Lamarque. Dedicato al dott. B. M., lo psicanalista da cui Lamarque era in cura, l’intero libro è un viaggio, tenero e insieme spietato, alla ricerca di un amore impossibile generato dal più classico dei transfert. L’idealizzazione del signore (appunto «d’oro») e la sua inafferrabilità rientrano nella dimensione fiabesca e infantile che la stessa analisi ha contribuito a rafforzare. Anche le domande, così frequenti nel testo, sembrano ricalcare in falsetto l’ascolto attivo dell’amato dottore.

MARGARET ATWOOD

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ESERCIZI DI POTERE

trad. di Silvia Bre, Nottetempo, 2020, pp. 160, € 12,00

Nottetempo rinnova la sua attenzione alla poesia con questa bella raccolta – uscita per la prima volta in Canada nel 1971 – di Margaret Atwood, autrice da anni nella rosa del Nobel e qui magistralmente tradotta da Silvia Bre. Sono versi lucidi, sinceri, dove si coniugano asprezza e intimità («in pezzi, le mie parti / brillano per un poco nelle tue vuote mani»), che con ironico disincanto denunciano l’incapacità di dialogo nelle relazioni di coppia e la disuguaglianza – anche a livello puramente affettivo – tra i sessi («e nelle notti più quiete / salti su dalla / sedia senza neanche toccare la cena / e riesco appena a salutarti con un bacio»).

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Immagine di copertina © Alice Cantoro

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